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Salute

LA RETE DEI SERVIZI PER GLI ANZIANI

LA RETE DEI SERVIZI PER GLI ANZIANI

di Elena Valentini*

Per anni mi sono occupata dei servizi rivolti agli anziani e spesso amici e conoscenti si rivolgono a me per chiedere consigli quando un loro congiunto comincia a non essere più autosufficiente, in quanto ha perso abilità motorie o cognitive.

Qui di seguito vi descrivo a quali servizi accedere e quando.

Nelle prime fasi del “declino”, un ottimo servizio è la consegna dei pasti a domicilio.

L’anziano può restare nella propria casa e nutrirsi senza doversi affaticare con spese o faccende domestiche.

Insieme a questo servizio si può attivare quello che in gergo si chiama SAD: Servizio di Assistenza Domiciliare che prevede due possibili interventi: le pulizie domestiche e l’igiene personale.

L’anziano in questo caso deve avere ancora abilità residue, deve cioè deambulare o poter muoversi in autonomia anche con una carrozzina ed essere in grado di comprendere e ricordare.

Lo step successivo è il CDI (Centro Diurno Integrato); l’anziano viene portato, dai parenti o da un servizio di trasporto organizzato allo scopo, in un centro dove può socializzare con altri anziani, pranzare, cenare e svolgere attività ludiche e fisioterapiche con lo scopo di mantenere le abilità cognitive e fisiche.

È assistito da personale ausiliario, da infermieri, fisioterapisti ed educatori.

Infine, se non è più in grado di gestirsi in autonomia, ci si può appoggiare alla collaborazione di una badante.

Non sceglietela solo perché un amico ve la consiglia, le referenze sono importanti, ma non sono sufficienti.

Io suggerisco di appoggiarvi ad una agenzia specializzata nella selezione e gestione di questo tipo di figura professionale.

Infine, quando anche la badante non è più sufficiente, l’ultimo passaggio è l’istituzionalizzazione che a sua volta propone due servizi.

Uno più leggero e famigliare e che si chiama C.A.S.A. o Comunità alloggio per anziani. Le due proposte differiscono di poco.

Questo tipo di servizio è più orientato all’assistenza e le ore di infermieri e medici sono legate al bisogno di cura espresso.

L’ultimo servizio è la RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) che propone un’assistenza più “importante” e legata al bisogno dei soggetti anziani che presentano, in questo caso, forti fragilità: sono cognitivamente limitati, non deambulano o sono a rischio di caduta, non sono autonomi per quanto riguarda i servizi primari (igiene, alimentazione, idratazione) e soffrono di numerose patologie.

Per anziani affetti da patologie che compromettono fortemente le capacità cognitive, come la malattia di Alzheimer, il percorso è simile, ma su canali specializzati.

A parte i servizi domiciliari, che sono identici, abbiamo i centri ospedalieri specializzati nella diagnosi e nella cura, il centro diurno per malati di Alzheimer ed i nuclei residenziali.

È sempre bene farsi consigliare dall’assistente sociale di riferimento e non attendere di essere in emergenza per inserire il paziente anziano nella lista d’attesa dei vari servizi.

*Direttrice e consulente di residenze per anziani

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