LA PSICOTERAPIA NELL'ABUSO DI DROGHE, DOPING, ORMONI E ANABOLIZZANTI
di Eugenio Lo Gullo*
Nel corso delle sedute di psicoterapia, soprattutto se si utilizza l'ipnosi, si svela la vera natura dei pazienti che in alcuni casi utilizzano diverse strategie per tentare di ingannare persino lo psicologo. Il transfert è molto frequente soprattutto nei pazienti borderline e dell'affettività. In molti casi vi è l'uso di sostanze utilizzate per ottenere subito disinibizione, energia, prestazioni sessuali e fisiche entusiasmanti.
Questa pratica é in costante aumento in una Società che vuole tutto e subito. I giovani pazienti in studio usano una frase ricorrente ed allo stesso tempo emblematica: “Ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo”. Pertanto, si ricorre al medico per ottenere delle pillole, si assumono psicofarmaci ed alcool per disinibirsi, farmaci a base di creatina per gonfiare i muscoli, vitamine, proteine, ormoni e anabolizzanti che garantiscano un aumento del volume muscolare e prestazioni fisiche e sessuali durature.
La palestra ed improvvisati istruttori, che fanno persino i dietologi, diventano i luoghi ideali dove utilizzare sostanze stimolanti e farmaci a base di ormoni per sviluppare un fisico atletico e muscoli possenti. Spesso si ricorre al fai da te assumendo farmaci utilizzati da amici e parenti.
Eppure, è noto che il “doping” - che rappresenta l’impiego frequente di sostanze capaci di migliorare la prestazione fisica, atletica e l’aumento della massa muscolare - è pericolosissimo. Infatti, nel doping vengono utilizzate sostanze stupefacenti di ogni tipo per ottenere un effetto stimolante (cocaina, ecstasy, anfetamine, ecc…), analgesico (morfina), oppure farmaci a base di ormoni e farmaci diuretici che provocano danni gravissimi all’organismo e alla psiche con modificazioni dell’umore, sensazioni di onnipotenza e di forza smisurata – che spesso è solo illusoria – alterazioni di coscienza e, nei casi più gravi, un’organizzazione psicotica della personalità.
In alcuni soggetti si osserva una vera e propria ossessione per gli allenamenti, per la palestra e per i pesi o per disciplina sportiva. Si vive per lo sport (non sano in questi casi) e si fa di tutto per dimostrare agli altri le proprie capacità fisiche.
Il mito di Ercole diventa bisogno incessante di esibizione dei muscoli, del fisico, della prestanza, di una virilità spesso molto ridotta per l’uso eccessivo di farmaci e ormoni con conseguenze inimmaginabili per la salute.
*Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo, Già Docente Università "La Sapienza" di Roma, Scrittore.