Image
Image
Image
Image
Image

Salute

PORTARE LA VITA DOVE SE NE STA ANDANDO

PORTARE LA VITA DOVE SE NE STA ANDANDO

di Elena Valentini*

Nelle belle giornate invernali, quando il sole invade la casa ed il fuoco la riscalda, sento d’aver conquistato una calma profonda, il silenzio mi avvolge e la sua presenza diventa vitale per me.

In questi momenti abbandonarmi al mio mondo interiore è naturale; rivedo anche la mia storia e la comprendo, penso persino alla morte e spero mi colga così, serena e davanti al fuoco.

C’è molta gioia nel constatare questo benessere finalmente conquistato.

Sento la mia unicità e la mia forza interiore; insieme mi hanno permesso di diventare ciò che sono.

Ora tutto questo è bellissimo e profondamente intimo, ma se mi specchio, se divento la persona che vive attraverso le relazioni umane e nella storia quotidiana, mi sento un po' vecchia.

E temo per il mio destino.

Si, avendo lavorato per tanti anni per delle RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale), conosco il destino dei molti che mi precedono per età anagrafica.

Soli, spesso davanti ad un tavolo, privi delle nutrienti relazioni umane, passano giornate all’insegna dell’inutilità e della solitudine.

Consolante pensare che l’essere umano sa adattarsi a tutto. Ma credetemi, quanto dolore per adattarsi…

Lo si percepisce dallo stato di salute precario, dalla depressione dilagante, dalla perdita delle autonomie.

Purtroppo la pandemia non ha che peggiorato la situazione spazzando via tutto ciò che era stato ben costruito e portando al punto zero molte organizzazioni.

Il personale, unica grande risorsa, è affaticato e innervosito dall’eccessivo carico di lavoro.

Non si trovano sul mercato del lavoro le risorse per integrare l’organico: scarsi gli infermieri e scarse le operatrici assistenziali ed in genere anche le altre figure sanitarie.

I corsi per formare gli operatori assistenziali sono quasi tutti a pagamento e spesso chi vorrebbe frequentarli non ha i mezzi per pagarli.

Le organizzazioni che gestiscono questi servizi complessi purtroppo oggi devono fare i conti con bilanci all’osso; il costo dell’energia sta portando in negativo i risultati di bilancio.

Non ci sono fondi per integrare il servizio con figure che non siano strettamente assistenziali e che diano supporto psicologico o che facciano da stimolo alle ultime risorse psicofisiche.

Certo, tutte queste RSA rispondono ai requisiti di legge, ma non basta.

Portare la vita dove se ne sta andando, inghiottita dall’inedia e dalla solitudine, non è impresa facile, richiede cuore, tanto, e tanta capacità progettuale.

Spesso però l’urgenza dell’attività quotidiana e le continue “emergenze” impediscono di sviluppare pensieri innovativi o per lo meno più attuali.

L’abitudine tende a dominare.

Infine, ultimo della lista, ma non per importanza, non ci sono fondi per aggiornare il personale che si ritrova con una manciata di ore di formazione ad assistere un anziano del quale diventa il garante per ogni suo aspetto: relazionale e fisico.

Nulla può sfuggire al povero operatore, mancate segnalazioni possono portare addirittura alla morte del paziente o a serie compromissioni.

Certo ci sono anche i medici e gli infermieri, ma chi sta più a contatto con l’ospite è l’operatore assistenziale.

Considerate inoltre che il suo agire ha a che fare con le sfere più intime della persona: lo lava, lo veste, lo nutre, lo dovrebbe confortare accogliendone le richieste. Lo dovrebbe stimolare a non mollare.

Con quali capacità? Tecniche certamente e specifiche del suo ruolo, ma anche comunicative (ascoltare, osservare) relazionali (empatia e ascolto attivo). Ma questo accade raramente perché anche chi cura ha bisogno di essere “curato”, ascoltato e accolto.

Ma non sempre è così. Purtroppo.

Ed i poveri vecchi sono lì, davanti ad un tavolo dove non ci sono altri commensali, il covid li ha allontanati gli uni dagli altri, oppure li ha collocati davanti ad un televisore il cui programma è stato scelto da altri.

*direttrice e consulente di residenze per anziani

Ti piace questo articolo? Condividilo nel tuo profilo social.

RIFERIMENTI

ngn logo2

Testata totalmente indipendente, di proprietà dell’associazione Libera Stampa e Libera Comunicazione

Sostienici per dare una libera informazione

Donazione con Bonifico Bancario

TAGS POPOLARI

ISCRIZIONE NEWSLETTER

GDPRInviando questo messaggio accetto il GDPR e il regolamento sulla privacy.

Seleziona la casella per approvare.


 

Ricerca