L'ATTENTATO A MOSCA, ACCENTUA UNA BRUTTA SITUAZIONE
di Giovanni Bernardini
L’orribile attentato di Mosca è destinato a complicare e drammatizzare ulteriormente una situazione già difficilissima.
Pur costretto a riconoscere che gli attentatori sono militanti ISIS, Putin cerca cinicamente di coinvolgere nella strage l’Ucraina. Abbandonata la farsa della “operazione militare speciale” la Russia marcia a tappe forzate verso una guerra di distruzione totale.
C’è da chiedersi cosa ci sia dietro a questo riapparire dell’ISIS, che sembrava eliminato dalla scena, come pure quale logica seguano i suoi militanti.
Probabilmente dietro non c’è nulla se non il desiderio dei teocrati dell’ISIS di reinserirsi in un gioco che sembrava escluderli. Nel mondo islamico c’è da sempre una lotta per la supremazia.
Oggi l’Iran mira con buone possibilità di successo a tale supremazia e l’ISIS, è noto, non ama l’Iran. Ha quindi, forse, una certa logica la scelta di Mosca, oggi alleata di Teheran, come teatro di un attentato mostruoso.
O forse dietro alle azioni dei criminali dell’ISIS non c’è nessuna logica, solo il desiderio criminale di uccidere per uccidere. Pare che gli attentatori di Mosca facciano parte della componente più estremista dell’ISIS, gente che considera troppo “moderati” i talebani. Forse è vano razionalismo attendersi una qualsiasi logica da simili elementi.
Di fronte a questa situazione drammatica l’occidente appare sempre più in crisi di identità. Prova ne sia la ridicola risoluzione del consiglio di sicurezza ONU che gli USA hanno fatto passare con la loro astensione. Ha un qualsiasi senso chiedere il “cessate il fuoco” e la liberazione “incondizionata” di tutti gli ostaggi israeliani? Quando dovrebbe avvenire tale liberazione, prima, dopo o contestualmente al “cessate uil fuoco”?
Domande inutili. Hamas non libererà affatto “incondizionatamente” alcun ostaggio, dal canto loro i nemici di Israele non parleranno degli ostaggi ma solo del “cessate il fuoco” ed avranno armi propagandistiche in più. E sappiamo bene il ruolo enorme che la propaganda gioca nella guerra di Gaza. Probabilmente Biden tutto questo lo sa benissimo, ma sembra che al momento le preoccupazioni elettorali siano in cima ai suoi pensieri.
La situazione è molto, molto brutta...