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L'articolo del sabato

ESOTERISMO, COSA È E COSA È OGGI

ESOTERISMO, COSA È E COSA È OGGI

di Augusto Vassell

Il sostantivo "esoterismo", fu introdotto nella prima metà dall’ottocento da Jacques Matter, nella sua opera “Critica Storica dello Gnosticismo”, con il quale lo stesso intendeva indicare “un qualcosa” che riguarda il pensiero, anche di natura animico-spirituale, non catalogato nell’ambito di una determinata religione o filosofia. Il termine, in qualche modo simile nell’essenza al lemma acromatismo, il bocca orecchio di ellenica memoria, si contrappone alla parola essoterismo, mediante la quale si sottintende tutto ciò che appare in immediato comprensibile e palese.

Le definizioni sono molteplici, ma certamente con il termine esoterismo ci si riferisce, anche oggi, alle varie conoscenze che si rilevano nella tradizione e nelle sue diverse declinazioni, anche filosofiche e religiose, considerate una rielaborazione di una unica conoscenza primordiale.

Conoscenza primordiale, che si ritiene consideri il tutto (la manifestazione) come un unicum, ovvero una sorta di continuum dei vari piani fenomenici della realtà, visibile e invisibile, infinitamente piccola o infinitamente grande. In altri termini la natura, intesa come manifestazione e vero e proprio organismo vivente, che solo l’intuizione può far percepire e semmai comprendere, attraverso gli archetipi presenti nel nostro profondo, quindi mediante lo strumento offerto dai simboli.

Il contenuto dei messaggi tramessi, per il tramite dell’esoterismo appare particolarmente importante, soprattutto, allorché nell’occidente le religioni hanno gradualmente attenuato il loro portato simbolico e l’esperienza intuitivo-mistica, allorché le stesse privilegino il pensiero razionale e il dogmatismo.

Fenomeno che si è soprattutto accentuato, con l’avvento della riforma protestante, che non ha preso in considerazione il pensiero tradizionale e mitologico, e con la risposta data dal cattolicesimo, con la Controriforma, elaborata nel corso del Concilio di Trento, che ha indicato dogmaticamente cose credere e cosa fare, chiudendo nei fatti all’esperienza interiore e all’intuizione, confermando in pratica la scolastica tomista.

In realtà, in tal modo, si sono create le condizioni per non far più favorire la percezione del sacro, mediante l’esperienza diretta, che taluni cercheranno appunto in ambiti mistico-esoterici, che affondano le loro radici, nell’occidente nella scuola pitagorica, ove tutto è armonico ed espressione di perfezione “matematica”, nella gnosi, quale insieme delle conoscenze che permettono di ritrovare la scintilla divina, e nell'ermetismo, che indica l’esistenza della analogia tra tutto (microcosmo e macrocosmo).

L'esoterismo diventa quindi una sorta di conoscenza e strumento, difforme dal pensiero ufficiale, che considera nel suo insieme scienza e sacro, ragione e immaginazione. Quindi antitetico rispetto al pensiero ufficiale, compreso quello religioso, peraltro dominante, basato sulla razionalità, che separa e delimita i confini del sacro e della ragione.

L'intuizione e il pensiero simbolico non hanno quindi un posto ufficiale. Si spezza in tal modo il rapporto tra la cultura ufficiale e l’apparato simbolico ereditato dal mondo antico ed anche dal medioevo; sino ad arrivare ad oggi, all'uomo occidentale, che considera la natura come oggetto o strumento del tutto manipolabile e al suo servizio.

Naturalmente è la fine di un processo che affonda le sue radici nel lontano passato, da quando l’uomo da nomade/cacciatore diventa stanziale/coltivatore e conseguentemente comincia a perdere il rapporto autentico con il suo istinto e il mondo che lo circonda, arrivando così a seguire solo la via etica e morale per ricercare e, ovviamente, non trovare la sua anima.

L’esoterismo nasce, si rafforza e perdura perché l’essere umano, soprattutto in un contesto demitizzato, desidera comunque darsi risposte riguardo la sua percezione non razionale.

Tale desiderio ha originato, peraltro, l'arte, la scrittura e sinanco la religione. Lo stesso Jung ci parla di "ritorno dell'irrazionale", che in realtà non è altro che il bisogno di utilizzare in qualche modo, più o meno consapevole, i miti e i simboli, desiderio presente naturalmente anche nell’essere umano contemporaneo.

Con il Rinascimento, vengono riscoperti l’ermetismo e la gnosi. Come pure testi dell'antichità, quali il Pimandro, tradotto da Marsilio Ficino nel 1471 su richiesta di Cosimo de Medici, una vera e propria sintesi del pensiero antico, che va dal pitagorismo al neoplatonismo. Da qui il desiderio di compendiare e unificare la ritrovata sapienza arrivata sotto le diverse apparenze, che in realtà derivano da una unica tradizione primordiale.

Passando attraverso gruppi, quali i rosacroce, varie società segrete, alchimisti, ermetisti o personaggi come Bohme, Emmanuel, Swedenborg, Martinez de Pasqually, Saint Martin ed altri si arriva alla metà del diciannovesimo secolo, ove il portato del fiume dell’esoterismo, spesso carsico, viene ricompendiato (esoterismo dell'antichità, rinascimento, diciottesimo secolo, romantici) cercando di conciliare religione e scienza in un sapere unico.

Varie furono le forme attraverso le quali il “nuovo esoterismo” assumerà diverse espressioni. Quella ad esempio dell'occultismo, di cui il mago Eliphas Levi (1810-1875) fu il grande teorico, che tentò di riunire tutte le pratiche magiche e divinatorie, cercando di offrire una spiegazione pseudo-scientifica.

Altra espressione del moderno esoterismo sarà la Società Teosofica, fondata nel 1875, a New York, dalla nobildonna russa, Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), con la collaborazione del colonnello Henry Steel Olcott (1832-1907), avvalendosi, a suo dire, degli insegnamenti ricevuti da maestri spirituali, che avrebbe incontrato in Tibet, dando vita peraltro da ciò al mito del “Tibet magico”, popolato da lama con poteri soprannaturali.

Rudolf Steiner, nel 1912, dopo una esperienza nella società teosofica dà vita alla scuola Antroposofica, al fine di dare una risposta all’uomo e alla natura, consentendo l’attivazione di sottili corrispondenze. Il genio di Steiner sarà quello di dare applicazioni pratiche al suo pensiero, nel campo medico, economico, educativo e scientifico, arrivando a dare un impulso quasi avveniristico all'agricoltura biodinamica.

Altri furono i personaggi che crearono, varie scuole, Kremmerz, Gurdjieff, e molti altri. Come pure molte sono le compagini più o meno iniziatiche arrivate sino a noi, quali ad esempio l’arcinota massoneria.

Lo stesso movimento New Age, pur non essendo incardinata in uno specifico movimento o società particolare, ricerca una sintesi tra psicologia occidentale e spiritualità orientale, cercando in tal modo di collegare l'uomo al cosmo.

Il messaggio della New Age, grazie alla diffusione e la crescita dei media, va oltre i vari circoli degli iniziati. Il divino appare non più personale ma identificato con una sorta di "anima del mondo", una pervadente energia; la cosa principale è sperimentare il divino in se stessi, per trovare corrispondenze universali ed avvalersi di esseri intermedi, chiamati angeli o spiriti fondamentali della natura.

Il libro “L’Alchimista” di Paulo Coelho offre una riformulazione del vecchio concetto di anima del mondo collegandolo all'individualismo moderno, come pure altri best seller contemporanei, quali il Signore degli Anelli, Harry Potter o il Codice Da Vinci, naturalmente con le luci ed ombre, che caratterizzano in particolare le opere romanzate.

L'esoterismo si è formato ai margini delle varie confessioni religiose, che ha represso molte espressioni spirituali quali ad esempio, nell’ambito cristiano, il sacro femminile. Proprio grazie all'esoterismo è stato preservata la conoscenza della “femminilizzazione” del divino, quale anima del mondo, l'immanenza del divino o la sue emanazione, archetipi appunto tipicamente “femminili”.

Ai nostri giorno possiamo vedere il ritorno (o meglio, il permanere) dell'esoterismo come un bisogno del numinoso e dell'irrazionale, come pure un tentativo dell'uomo occidentale moderno di equilibrare le sue funzioni immaginifiche e razionali, come pure le polarità intuitive e logiche del suo cervello. Peraltro l’essere umano, come ci ricorda quasi scherzosamente Edgar Morin, è sia sapiens che demens, quindi forse per questo ha bisogno della ragione, ma anche dell'emozione, della conoscenza scientifica e dei miti.

Quasi a conferma della realtà di questa corrente spirituale, antica come l’uomo, riferendosi a un ambito più convenzionale, il romanticismo appare come un grande movimento collettivo, che sembra simboleggiare l’esoterismo, allorché il romanticismo stesso ricerca e sottolinea la presenza di uno spirito quasi magico del mondo, sfidando la concezione materialista, meccanicistica e disincantata che prevale nella civiltà occidentale moderna.

Secondo i romantici, infatti, l'uomo, il cosmo e il divino sono in stretto rapporto e costituiscono un'armonia e una totalità infinita. La ricerca dell'uomo è raggiungere questa unità, sperimentando dentro di sé e al di fuori di sé l'intensità di queste relazioni.

In questo senso, l'attività, la sensibilità “poetica” contribuiscono a “incantare” un mondo privato del suo fascino da una modernità meramente materialistica. I primi romantici, che in buona parte facevano parte delle società segrete, si rivolgono anche all'Oriente, ove scoprono una ulteriore profondità religiosa e filosofica.

Uno scenario che si riproduce come nel rinascimento quando si idealizza un mitico Oriente, i cui testi sacri si pensa che risalgano a diverse migliaia di anni fa e che siano peraltro antecedenti alla Bibbia, libro sacro dell’occidente. La scoperta dell'Oriente, ancora una volta, risponde al sogno, non solo romantico ma insito nell’uomo, di un'età dell'oro dell'umanità, perpetuata fino ai giorni nostri, caratterizzata da una civiltà radicalmente diversa dalla nostra, selvaggia, primitiva e libera da ogni materialismo, che la tradizione, cosiddetta esoterica, ha sempre ricercato.

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