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L'articolo del sabato

CATTEDRALI E LUOGHI SACRI

CATTEDRALI E LUOGHI SACRI

di Augusto Vasselli

Gli edifici sacri da sempre, soprattutto nel passato, vengono edificati per rappresentare nei diversi piani la manifestazione del divino, sia essa riferita al macro cosmo che al micro cosmo. Un tempio, quindi anche quello che tecnicamente chiamiamo cattedrale, nel insieme, rappresenta l’universo, appunto il cosmo, come pure l’essere umano.
Da sempre il luogo sacro è il topos nel quale entrare in contatto con il numinoso. Sir James Frazer, nel suo capolavoro Il Ramo d’Oro, ci descrive i primi ambiti, peraltro molto elementari (di fatto radure naturali), ove venivano celebrate le ritualità, ad esempio, come lo stesso ci ricorda, nel bosco sacro di Nemi.
L’architettura templare (nel senso di tempio, ovviamente) è stata da millenni una delle principali attività edificatorie per la quale tutte le comunità hanno costantemente profuso gli sforzi tra i più rilevanti e significativi. Basti pensare ai complessi religiosi egizi, mesopotamici, ebraici, greci, romani, solo per limitarci all’occidente.
Ogni complesso appare quindi nella sua essenza come la rappresentazione degli arcaici spazi dedicati presenti nei boschi sacri. Proprio per questo le colonne dei templi ci ricordano la tipologia di albero presente nel contesto di appartenenza: le colonne delle moschee ci rammentano la palma, quelle dei templi romani la quercia, quelle delle cattedrali gotiche gli alberi presenti nel nord Europa e così via.
La costruzione degli edifici sacri, da sempre realizzata e curata dalla corporazione dei costruttori è giunta a noi attraverso i luoghi di culto soprattutto romani, ai quali sono seguiti quelli riguardanti la religione cristiana, con le diverse modalità stilistiche di riferimento.
Come gli antichi templi, la sinagoga, la moschea o la chiesa, esprimono la relazione tra l’ente essente (il creatore) e la sua manifestazione (il creato), tra il divino e il cosmo nella sua interezza (macro e micro). L'architettura dei luoghi sacri rappresenta sia l’incipit divino sia la manifestazione; l’insieme architettonico viene concepito per ricercare forme e proporzioni che possono essere uno strumento volto alla comprensione o meglio alla percezione dell’incipit divino e della manifestazione stessi.
L’edificio dedicato al culto “mostra” una origine che sottintende il desiderio di rappresentare il cosmo, attraverso una dimensione simbolica forte, ancora molto presente, sia in occidente che in oriente. Il tempio greco, temenos, è lo spazio sacro consacrato agli dei, quindi la loro casa, decorata come nell’antico Egitto dalla rappresentazione dei miti della creazione. Non a caso nell’antica Roma il termine templum indica il settore del cielo delimitato dall'augure, quando questi scruta e osserva i fenomeni celesti, per formulare i suoi presagi.
Lo stesso tempio di Salomone, di biblica memoria, è la rappresentazione del cosmo. Le chiese bizantine ne mostrano un chiaro riferimento simbolico, derivato dalle loro geometrie: un piano quadrato (ovvero un cubo), sormontato da una cupola, che corrispondono rispettivamente alla terra sovrastata dal cielo. L'edificio sacro ancora una volta mostra una concezione finalizzata alla riduzione analogica tra il piano terreno e cosmologico.
Nel contesto cristiano la chiesa è anch’essa evidentemente il luogo sacro per eccellenza, oltre che essere anche la rappresentazione della Gerusalemme celeste, descritta ad esempio nell’Apocalisse.
L’orientamento delle chiese ne è ulteriore testimonianza (il coro a est, l’ingresso a ovest), proprio per indicare un percorso spirituale. La croce, certamente tra i simboli più importanti, presente sia all’esterno che all’interno di questi luoghi sacri, oltre che rammentare la crocefissione si riferisce, altresì, ai punti cardinali, significando e definendo in tal modo l’ambito riguardante lo spazio terrestre.
Anche nel medioevo il rapporto tra cielo e terra è presente nella costruzione dei luoghi di culto, quale rappresentazione del mondo e del suo creatore. Le chiese gotiche ne sono un ulteriore esempio, molto importante e significativo, grazie alle loro pareti piene di luce, che arriva dalle volte le quali consentono di materializzare il lumen del cielo, al fine di esaltare in modo particolarmente efficace, unitamente alla verticalità delle colonne, la ricerca dell'elevazione spirituale.
Gli stessi campanili, aventi una forma quadra, materializzano l’ascesa, che parte da un piano terreno (simboleggiato dal riferimento al quadrato, il numero quattro) al cielo, a sua volta simboleggiato dai lati triangolari del suo tetto (il tre), uniti nel loro culmine in un preciso punto (l’uno). Le magnifiche vetrate, sempre presenti, e in particolare i grandi rosoni offrono anch’essi la possibilità di percepire la sorprendente equivalenza tra la realtà cosmica circolare e la sua “traduzione” architettonica espressa in un modo che si avvicina a una perfezione radiosa e luminosa.
Tutte le cattedrali gotiche sono dedicate a Notre-Dame, la Nostra Signora, la Vergine Madre, chiaro riferimento anche a preesistenti divinità quali, tra le molteplici, Cibele, Demetra, Gea, Iside e Rea, che ci rammentano la madre terra, ovvero la natura naturans.
Come tutti i luoghi sacri le cattedrali gotiche, così come templi antichi, compreso il già citato tempio di Salomone, sono costruite anche con riferimento alle forme e alle proporzioni umane. Il santo dei santi, ove è posizionato l’altare è la testa dell’essere umano, il luogo ove si incontrano lo spazio verticale e orizzontale (il transetto) è il punto che fa riferimento al cuore. Le proporzioni sono appunto rigorosamente quelle del corpo umano, in cui il santo dei santi rappresenta la settima parte dell’insieme complessivo.
La conoscenza dei costruttori delle cattedrali e sovente simile a quella degli alchimisti (che si incontravano un tempo regolarmente il giorno di saturno a Notre-Dame di Parigi davanti al portale di Saint-Marcel), dai quali mutuano la simbologia trasfusa nei templi come ci indica la misteriosa quartina degli scarpellini e dei tagliatori di pietra:
Un punto nel cerchio
E chi si mette nel quadrato e nel triangolo
Conoscete il punto: tutto va bene
Tu non lo conosci: tutto è inutile.
La cattedrale è orientata verso est, come il suo sancta sanctorum, da cui proviene la luce del sole nascente, la prima pietra della stessa viene collocata nell'angolo nord-est. L'ingresso posto a ovest, presenta tre porte, delle quali quella centrale, la più importante, viene utilizzata solo in circostanze particolari.
La facciata della cattedrale gotica è quasi sempre affiancata da due campanili laterali, come anche quella di Notre Dame di Parigi, i quali simboleggiano la dualità. Invariabilmente, tra i campanili, è presente il triangolo, simbolo del ternario.
La cattedrale rappresenta l’intera manifestazione. All'interno, la navata e il transetto si dividono nella direzione dell'altezza in due parti aventi altezze diseguali:
una parte inferiore, priva di luci, tranne le porte, che rappresenta l'uomo nell'universo, la cui proporzione è pari a 3/15 della parte superiore;
una parte superiore che rappresenta la divinità 12/15, distribuita a sua volta in una parte verticale, che indica la perfezione delle proporzioni (cosmiche), pari a 7/15, e una che simboleggia la conoscenza, pari a 5/15 (il pentagono, in tutte le religioni, simbolo della quintessenza e appunto della conoscenza).
Senza entrare in un dettaglio, che richiede evidentemente una lunga dissertazione, appare chiaro che: l'unità di base si trova all'incrocio del transetto, che è sempre costruito su un piano quadrato; la larghezza del transetto è uguale alla larghezza della navata; la campata corrente costituisce un rettangolo il cui lato piccolo rappresenta la metà del grande, o metà del quadrato del transetto; ogni navata laterale è costruita su un piano quadrato uguale al lato piccolo del rettangolo della campata. Come pure i rapporti delle aperture in altezza sono proporzionati in base a processi analoghi e lo stesso dicasi per il grande rosone, sempre presente in questi edifici, che ha dimensioni simili al cerchio inscritto nella croce del transetto
Per quanto riguarda le pareti esterne, una regola generale ne determina l'ordinamento, che è evidentemente soprattutto simbolico:
- al nord: scene bibliche dell'antico testamento, la bibbia;
- a sud: scene riferite al nuovo testamento, il vangelo;
- a occidente: scene riguardanti il giudizio universale;
- a oriente: accadimenti relativi al tempo.
Le cattedrali gotiche, in aggiunta a quanto riferibile agli aspetti religiosi, comunemente intesi, sono una vera propria arca contente le conoscenze tradizionali, che vengono trasmesse in questo caso attraverso la pietra, l’architettura dei luoghi sacri e le opere contenute negli stessi, quali statue ed altri elementi, con cui sono rappresentate le allegorie esoteriche, riguardanti scienza ermetica. A Notre-Dame de Paris, come in pratica in tutte le cattedrali gotiche, sono presenti moltissimi simboli alchemici.
Il portale d'ingresso è anch’esso decorato con simboli della specie. Ingresso che, per il tramite allegorico del portale centrale, rappresenta la terza fase della creazione della pietra dei filosofi. Fase riguardante la cosiddetta pietra rossa o "rubedo", ove il rosso è il colore del sentimento, dell'amore, ma anche dell'impegno e dell'azione, mediante cui ottenere la rispettiva consapevolezza tra conscio e inconscio, ovvero la conoscenza del "sé" del filosofo, per il tramite dell’armonica unione tra spirito ed anima.
Nella parte centrale, che divide le due porte d’ingresso, troviamo una serie di figure che rappresentano le scienze all’epoca conosciute, tra le quali è presente l'alchimia, in un medaglione posto in basso sotto al Cristo, a sua volta rappresentata da Cibele, la divinità frigia grande dea madre dell'antichità in medio oriente, immagine archetipica della "grande madre natura", la quale siede su una cattedra.
Essa tiene nella mano sinistra uno scettro segno della sua regalità e della sua sovranità. La sua testa tocca il cielo che testimonia la sua compiuta spiritualità e il suo valore divino. Avanti a lei una scala, la scala philosophorum, con nove gradini che simboleggiano i vari momenti della realizzazione dell'opus alchemico, che evoca, altresì, la pazienza che gli alchimisti devono possedere durante le operazioni, che gli stessi devono eseguire per compiere la grande opera. Nella sua mano destra, due libri, uno aperto e l'altro chiuso, che simboleggiano i due percorsi di accesso alla conoscenza: il libro aperto rappresenta la conoscenza essoterica o visibile (razionale), il libro chiuso (posto discretamente dietro al primo libro) la conoscenza esoterica, o conoscenza invisibile (intuitiva).
Il grande e misterioso Fulcanelli, forse uno degli ultimi alchimisti, autore di due meravigliose opere riguardanti le cattedrali gotiche, ci dice che: “la cattedrale ci appare basata sulla scienza alchemica, investigatrice delle trasformazioni della sostanza originale, della materia elementare (lat. materea, radice mater, madre). Perché la Vergine-Madre, spogliata del suo velo simbolico, non è altro che la personificazione della sostanza primitiva, di cui si è servito, per realizzare i suoi fini, il principio creatore di tutto ciò che esiste”.
Le cattedrali sono la rappresentazione della montagna sacra, presente nel cuore delle città medievali. Esse sono una connessione magica tra i tre piani dell'universo, il cielo, la terra e il mondo sotterraneo, che, nel loro relativo micro cosmo, contengono le leggi della creazione, che hanno permesso all'universo di manifestarsi, in analogia alle regole necessarie alla loro costruzione.
Tutto l’insieme simbolico presente nelle cattedrali è un preciso riferimento alle leggi fondamentali riguardanti l'architettura sacra, ove il numero (ente numerico nella sua incommensurabile varietà) è lo spirito, la geometria l'anima e l'architettura il corpo. Ma beninteso, esse non sono soltanto una allegoria statica dell'universo, sono qualcosa che, attraverso le ritualità svolte al suo interno, diventano lo spazio ove si opera la trasfigurazione (reintegrazione), che trasforma la natura umana, da profana in qualcosa di spirituale, grazie anche a quello che è un vero e proprio viaggio alchemico, che si svolge seguendo i labirinti disegnati sul pavimento e i medaglioni alchemici presenti sul pavimento stesso e sulle facciate delle cattedrali stesse.
Siamo di fronte a un vero e proprio bosco sacro, a una foresta fatta di simboli, che inizialmente si presentano come misteriosi messaggi, che qualora decodificati ci aiutano a salire la scala philosophorum, posta davanti all’allegoria dell’alchimia, e di comprenderne i significati metafisici, cosmologici e religiosi che ci vengono da chi ci ha preceduti, i quali affondano le radici nelle antiche civiltà.
Civiltà che si rifanno anche all’albero della vita posto al centro del paradiso terrestre, il quale è a sua volta il simbolo assiale, ovunque presente nelle varie tradizioni, che sta a significare la natura, che racchiude ciascun elemento, e una approssimata immagine del divino.
Albero, detto anche del bene e del male, che nella sua significanza (oltre che duplice) direzionale ci ricorda sia l'ascesa dall'esistenza terrena alla dimora degli dei, sia la discesa dal cielo alla terra, la quale non è solo un insieme minerale, ma è anch’essa lo spirito che origina la vita e l'anima.
Ed è anche grazie a questa complessiva duplicità e la potenza archetipale attivata, che queste costruzioni ci trasmettono un sentire che va al di là dei cinque sensi, ed è proprio per questo che un accadimento distruttivo che le riguarda ci impressiona, individualmente e collettivamente, in modo profondo e speciale, in quanto colpisce la nostra quintessenza, guarda caso tanto cara agli alchimisti.
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