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OPINIONI

BASTA CON LA DIFESA DI CHI ATTACCA LE FORZE DELL'ORDINE

BASTA CON LA DIFESA DI CHI ATTACCA LE FORZE DELL'ORDINE

In Italia la comprensione del malessere altrui passa attraverso il sangue delle Forze dell'ordine.
Il loro sacrificio è, infatti, il tramite per la tolleranza, l’indulgenza, la condiscendenza di ogni male affigga la nostra terra.
E così, finanche la straziante strage di Carabinieri a Verona va compresa, in quanto frutto della disperazione di tre balordi, strangolati dai debiti di uno "Stato ingiusto e canaglia".
Sono quindi loro le vere vittime, pignorati, tartassati, abbandonati senza luce e senz’acqua e non i corpi straziati sotto le macerie di tre servitori dello Stato morti nell’adempimento del dovere.
Quelle divise insanguinate, quei corpi maciullati passano in tal modo in secondo piano, perché l’esigenza della comprensione della devianza è sempre prioritaria.
E nulla importa se di comprensibile c’è ben poco nel comportamento psicopatico di tre asociali pericolosi finiti nei guai economici per aver cagionato improvvidamente la morte di una persona.
E’ irrilevante che lo Stato non li avesse affatto abbandonati, avendogli il Comune offerto un alloggio in montagna dove poter portare anche gli animali al fine di proseguire la loro attività lavorativa.
Vanno compresi e basta.
D’altronde pare li avesse anche compresi la magistratura nel pregresso episodio del Novembre 2024, allorquando, in un ennesimo tentativo di sfratto, all’arrivo delle Forze dell’Ordine, dopo aver saturato di gas le stanze, con una tanica di benzina stavano per appiccare il fuoco.
Evidentemente, sempre in quel clima di clemente comprensione, non si diede la giusta rilevanza criminale all’evento che, pertanto, non fu configurato per quello che di fatto era: un tentativo di strage!
Un terribile tentativo di massacrare Agenti di Polizia… poi portato cinicamente a compimento.
Un precedente indubbiamente criminale che, forse, se fosse stato perseguito per quello che effettivamente era, avrebbe salvato la vita di quegli uomini per cui oggi si sprecano le declamazioni di cordoglio.
Ma la comprensione della devianza è sempre prioritaria nel nostro Paese anche se a rimetterci sono le Forze dell'ordine.
Lo vediamo ogni giorno nelle piazze dove orde di teppisti mettono a ferro e fuoco le città e aggrediscono brutalmente la Polizia.
Quelle proteste, per quanto feroci siano, non vanno represse.
Vanno contenute con moderazione perché va compresa la salutare voglia di protesta giovanile.
Per cui i reparti anti sommossa devono subire gli assalti evitando di reagire, perché, come disse il presidente della Repubblica, ogni manganellata è “il simbolo del fallimento dello Stato”.
E più botte prendono e più quello Stato si complimenta con loro.
E va compreso anche il disagio sociale di spacciatori, stupratori e tagliagole vari multietnici che, emarginati e disperati, infestano i quartieri.
Lo Stato li comprende, ma poi sono gli Agenti di Polizia che rischiano le coltellate per arrestarli, e rivederli rimessi in libertà lo stesso giorno, pronti ad accoltellarli nuovamente.
Tutti vanno compresi.
Tutti, tranne le Forze dell’Ordine quando respingono una violenza o tentano di vincere una resistenza.
In quel caso la magistratura, nella paradossale visione di mostrarsi forte con i forti, immancabilmente li mette sotto processo.
E allora, in questo clima di globale comprensione che permea il nostro Paese, una sola cosa non mi è comprensibile:
come possano i difensori di questo Stato tollerante e giustificazionista con tutti tranne con loro, e grazie a loro, continuare ad operare in virtù di una vocazione sempre più masochista, sempre più suicida   …e proprio per questo sempre più nobile.

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