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Cultura

Gabriele Amorth, un Esorcista racconta…

Gabriele Amorth, un Esorcista racconta…

di Dario Chioli
 
Gabriele Amorth, Un Esorcista racconta… Presentazione di P. Candido Amantini, EDB, Bologna, 2000, pp. 252.
Quel che non si può far a meno di considerare leggendo questo libro è che se la chiesa cattolica è in crisi, questo dipende anche dal fatto che moltissimi sacerdoti e vescovi evidentemente non credono più al Vangelo, dal momento che si rifiutano di accettare l’esistenza di demoni ed angeli, in esso ampiamente attestata ed oggetto di sicura proclamazione dogmatica, nonché di considerare la pratica dell’esorcismo e – i vescovi – di nominare esorcisti. Questo significa che in effetti tutti costoro sono mentalmente assoggettati alle mode storicistiche e moderniste e sarebbero semplicemente da scomunicare, in quanto supportano una visione materialistica del mondo che è di per sé diabolica. Ciò nonostante reggono la chiesa…
Amorth racconta un sacco di aneddoti che rendono chiara la cosa, come chiara ai suoi occhi, e ben definita, è la presenza e l’azione dei demoni, in ossessi e posseduti ma anche nella società creduta normale, nonché le cause di esse.
Non dice nulla di teologicamente nuovo, la sua è semplicemente una riaffermazione del dogma e dell'esperienza di contro alla pusillanimità dei più.
Si può discutere caso mai se proprio non esista, come dire, una via di mezzo tra la visione cattolica e il satanismo.
Lui di suo concede che certi esorcisti protestanti sono molto efficaci, e questo in ragione del fatto che il cristiano, già solo come tale, ha, secondo quanto afferma il Nuovo Testamento, capacità di cacciare i demoni. Molto meno concessivo è per tutto il resto, pratiche magiche o spiritiche, che considera tutte di stampo diabolico, ma anche pratiche orientali, dove forse dovrebbe operare qualche distinzione, differenziando le versioni originali, culturalmente e spiritualmente ricche e rivelative, dalle loro imitazioni occidentali, perlopiù approssimative e superstiziose.
Anche i vari culti afroamericani sono da lui assimilati tout court al satanismo, ma la situazione mi sembra molto più complessa, anche se è indubbio che certi loro aspetti rientrano a tutti gli effetti nel campo della demonologia.
Amorth si diffonde a lungo sui malefici, di cui non ha paura di affermare l’esistenza e la pur perversa efficacia; a un certo punto parla anche di rari veggenti e sensitivi tali per natura e che esercitano le loro doti per aiutare gli altri; si diffonde sull’uso dei sacramentali come l’acqua, l’olio e il sale benedetti, le immagini e le medaglie benedette, e altre cose del genere. La sua è insomma la demonologia classica, che è anche l’unica di cui si siano avvalsi gli esorcisti veri.
Esorcisti non ci s’improvvisa, dice; bisogna essere sacerdoti e possibilmente essere stati istruiti da un esorcista anziano. I laici possono bensì recitare “preghiere di liberazione”, talvolta efficacissime, ma non praticare l’esorcistato. Bisogna saper riconoscere i segni, distinguere tra sofferenza psichica, curabile dallo psichiatra, e vessazione diabolica, che non recede se non con l’esorcismo.
Il libro è pieno di cose interessanti, vale la pena leggerlo. C’è solo il pericolo che, così facendo, persone inclini alla superstizione ne facciano, contro le sue intenzioni, fonte a sua volta di adesione acritica e credulità inconsulta. È materia in cui ci si deve muovere con molta prudenza; i fanatici e le persone irriflessive dovrebbero proprio lasciar perdere.
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