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Cultura

LA ROSA SBOCCERÀ SULLA CROCE DELL’ESISTENZA

LA ROSA SBOCCERÀ SULLA CROCE DELL’ESISTENZA

di Angelo Ciccarella
 
La croce è crogiolo per fusione ma pure rotazione; la rosa è la terra che risponde al sole, è circolazione della luce per chi si è incamminato.
Sulla Rosa+Croce vi sono state speculazioni e illusioni provocate da congreghe occultistiche, soggettive antroposofie e massoniche presunzioni. Negli ultimi secoli sono sorte società che affermavano legittime successioni, in realtà R+C non ha una struttura istituzionale né scuola, ma è santa sapienza, via illuminativa per chi è inappagato dalle religioni pur non rinnegandole, per quanti abbandonano suggestioni e condizionamenti astrologici: questo è necessario per fissarsi spiritualmente sul polo celeste del nostro cielo interiore. Difficile il cammino, tanto più difficile a causa di solitarie esperienze, senza riscontri immediati nonché possibili inganni provenienti dal basso astrale. Difficile sì, ma la porta si dischiude se bramiamo l’infinito, se abbiamo fame trascendente. La fede in Dio è basilare, come la ricerca dei significati simbolici delle Sacre Scritture che non tradiscano la lettera; il nutrimento della nostra anima lo troveremo nella contemplazione dell’opera d’arte, consuonando davanti a sculture, pitture, musica di ogni epoca purché specchi della Bellezza e dell’Armonia del Creato. Vanno scongiurati certi sottoboschi psichici larvali, per sortire oltre il velo delle apparenze. Senza trasmissione iniziatica, però, a poco varranno tutte le precauzioni. Ma non ci vogliono logge e organizzazioni sedicenti iniziatiche per ricevere la Luce. Se animati da buoni sentimenti, da intento elevato, da coraggio e abnegazione, la ricezione dall’Invisibile arriverà come lampo. Il giusto orientamento lungo la traversata sarà porsi a diapason col proprio Centro e allinearsi all’ortogonale cosmico. La preghiera e la meditazione diverranno il carburante necessario per il movimento ininterrotto verso il cambiamento. Così soltanto riconosceremo la scintilla di luce che è in noi e che desterà ogni nostro senso nascosto o interdetto. La meta? Salvezza e liberazione.
Una traccia. Il rosone della facciata principale delle cattedrali romaniche e gotiche era chiamato *Rota*, cioè ‘ruota’, che vuol dire: il tempo che occorre alla cottura della prima cellula, disciplinata da un fuoco costante e uguale.
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