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Economia

UE, LA DIRETTIVA GREEN CONTRO LE CASE

UE, LA DIRETTIVA GREEN CONTRO LE CASE

di Marianna Montrone

Nuove Direttive Europee Case Green: cosa prevede per l’Italia.

 L’Unione Europea ha approvato specifiche ulteriori per le case-green:

  • Gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028
  • Gli edifici esistenti residenziali dovranno essere ristrutturati per rientrare almeno nella classe energetica E entro il 2030.(praticamente entro 6 anni)

In Italia si ipotizza che la Direttiva diventerà operativa dal 2025 ma cosa significa tutto ciò?

Significa che il mercato immobiliare italiano subirà variazioni importanti.

Il Valore di Mercato degli Immobili sarà scientemente suddiviso in : immobili a zero emissioni, edifici ristrutturati per raggiungere almeno la categoria E, edifici che avranno raggiunto una categoria D, e via via.

Il problema riguarda tutte le residenze che in tale data non avranno raggiunto un adeguamento!

Si ventila che se entro il 2030 le residenze non si adeguano a tali direttive potrebbero incappare in multe importanti . Addirittura si  prevede che le case non  in regola possano essere inserite in un registro che ne vieti  la vendita.

Con estremo sgomento e preoccupazione dico : Siamo impazziti? Come possiamo obbligare la gente a spendere soldi che non ha? Con quale criterio possiamo decidere tutto ciò? 

Se approfondiamo la questione non possiamo non tenere in considerazione quello che è successo negli ultimi 4 anni: proprietari di immobili che hanno sfruttato la legge 110% per ritrovarsi gratuitamente un patrimonio! Le città erano diventate cantieri a cielo aperto procurando valore aggiunto ad immobili senza che i proprietari spendessero una lira!

Tutto ha un limite! Quindi propongo che se tale Direttiva avrà un seguito in Italia, noi cittadini dovremmo pretendere che tutti i proprietari che hanno potuto aggiungere un enorme valore aggiunto alle loro proprietà debbano pagare. 

Se parliamo di democrazia allora è bene che essa venga applicata!

Se ciò accadesse sarebbe una violazione gratuita alla proprietà privata.

Tutta questa smania di mettere le abitazioni in regola(secondo criteri sicuramente giusti ma insufficienti per affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico) appare a questo punto  frutto di speculazioni e interessi privati perché i mari sono inquinati per l’esistenza di petroliere che viaggiano tranquille, non parliamo poi del business dei rifiuti. In Cina, è questione di pochi giorni orsono, le spiagge sono piene di pesci morti.

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