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Cronaca

CHE FINE FARA' IL MES (Meccanismo Europeo di Stabilità)

CHE FINE FARA' IL MES (Meccanismo Europeo di Stabilità)

di Gianvito Caldararo
 
Se dovessimo dare credito alle parole di fuoco di Salvini della Lega e della Meloni di Fratelli d'Italia, dovremmo dire, oggi che sono insieme al governo, che il Trattato del MES non sarà sicuramente approvato. Era la seduta del 2 dicembre 2019 in Senato, quando il sen. Salvini tuonava contro il MES e soprattutto contro il presidente del Consiglio dell'epoca, il prof. Conte del M5S.
Definiva il trattato del MES come il Robin Hood all'incontrario, cioè toglie ai poveri per donare ai ricchi. Toglie ai cittadini per donarli alle banche. E a tal proposito, ricordava l'esordio del MES in Grecia, dove ha costretto i cittadini greci ad enormi sacrifici per salvare le banche tedesche e francesi.
Concludeva il suo intervento con un pesantissimo "Si Vergogni", indirizzato al presidente del Consiglio, il prof. Giuseppe Conte. Accusava Conte, che con la firma del trattato del MES, stava "vendendo il futuro dei nostri figli". Concludeva il suo intervento, sempre indirizzato a Conte, richiamando il pensiero di Confucio, il quale affermava: "l'uomo superiore è calmo e non arrogante, mentre l'uomo dappoco è arrogante senza essere calmo".
Nondimeno avveniva nel corso della seduta alla Camera dei deputati, dove la protagonista di un feroce attacco al MES e al presidente Conte era Giorgia Meloni, segretaria del partito di Fratelli d'Italia. Accusava Conte come colui che "ci riempie di menzogne", che non ha nessuna ragione per sottoscrivere il trattato del MES. Evidenziava le evidenti contraddizioni esistenti all'interno del governo e l'assenza di oltre sessanta parlamentari del M5S, contrari al MES.
Concludeva il suo intervento contro Conte, affermando che con la firma del MES, da "avvocato del popolo" rischiava di diventare "il curatore fallimentare degli italiani".
Come si vede erano posizioni estremamente contrarie al MES. Ora i due protagonisti di allora, Salvini e Meloni, sono al governo e con ruoli rilevanti: la Meloni presidente del Consiglio e Salvini ministro. La problematica del MES, dopo circa tre anni dal 2019 e dopo due anni dal confronto in Parlamento del 9 dicembre 2020, in occasione delle comunicazione del presidente del Consiglio Conte, per la partecipazione al Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre 2020, ritorna alla ribalta e di viva attualità.
Infatti, dopo la sentenza della Corte tedesca di Karlsruhe, che ha dichiarato legittimo il MES in relazione alla normativa nazionale tedesca, il Parlamento tedesco darà il proprio assenso al Trattato del MES. Dopo L'assenso della Germania, l'Italia resta l'unico Paese che ancora si sottrae all'approvazione del Trattato del MES.
La domanda che è legittima porsi è la seguente: Meloni e Salvini, si sottrarranno allo stigma di essere l'unico Paese a rigettare la conversione del MES? E la Meloni si ricorderà che il MES è stato da tempo approvato dall'ungherese Orban? La Meloni e Salvini, sanno che l'Italia è il terzo contribuente per la dotazione di capitale del MES, pari a 704,8 miliardi di euro? Che la quota sottoscritta dall'Italia è pari al 17,7%, cioè a 125,3 miliardi di euro, dei quali ha già versato oltre 14 miliardi di euro, mentre la Germania è il primo Paese contribuente, con una quota del 26,9% pari a 190 miliardi di euro, e la Francia il secondo, con una quota del 20,2% pari a 142 miliardi di euro?
E' proprio il caso di dire: ogni nodo torna la pettine! Ma il nodo torna al pettine anche per Conte e il M5S, che da quando non stanno più al governo e sono passati all'opposizione, ci fanno assistere ad autentiche inversioni ad U, come per la guerra in Ucraina. Quindi, anche per il M5S la domanda d'obbligo è la stessa: come voterà sul trattato del MES? Chi vivrà vedrà!
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