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CULTURA

LO STATO DELL’ARTE * FOCUS 1 – 7 DICEMBRE 2025

LO STATO DELL’ARTE * FOCUS 1 – 7 DICEMBRE 2025

di Sergio Ansuini

Se vogliamo capire perché gli Emirati Arabi Uniti, a cui si unirà presto l’Arabia Saudita, stanno impegnando enormi risorse economiche per fare dell’area uno dei maggiori hub culturali del mondo, dobbiamo vedere come una regione, in un tempo relativamente breve grazie all’estrazione e alla vendita del petrolio, sia passata da uno stato di povertà e arretratezza a uno di benessere e di grandi infrastrutture.

La consapevolezza che i giacimenti sono a termine ha imposto agli Emirati una programmazione strategica e la conversione dell’economia a una necessaria proiezione esterna. In questo quadro sono essenziali la sicurezza e un’immagine internazionale incoraggiante. Gli Emiri, con gli “Accordi di Abramo”, hanno sperato di mettere in sicurezza la regione dal pericolo iraniano. L’arte e la cultura attraggono e qualificano da sempre le nazioni.

 

Abu Dhabi Investment Office ha promosso dal 2 al 6 dicembre a Saadiyat la “Sotheby’s Collector’s Week”, che è la più grande iniziativa di sempre della Casa d’Aste. In cinque giorni si batteranno cinque aste consecutive, dai gioielli alle automobili e agli appartamenti più iconici. Sono previste vendite private e masterclass per le nuove generazioni di collezionisti. Gli Emirati lavorano allo spostamento del baricentro culturale per divenire un centro globale per collezionismo, arte e lusso. Nell’esposizione Icons, retrospettiva dei risultati più importanti di Sotheby’s, si concentra un messaggio di potenza con opere di Gustav Klimt (“Dame mit Fächer”, che fu venduta a 108,4 milioni di dollari), di Banksy, Mondrian, Rembrandt ecc.

Art Basel consolida nello stesso periodo, dal 5 al 7 dicembre, la sua presenza negli Stati Uniti con Miami Art Basel 2025 (1901 Convention Center Drive, Miami Beach, FL 33139). Nella Fiera saranno presenti 285 gallerie da 44 paesi con opere importanti di arte contemporanea di artisti come Jeff Koons ed emergenti come Jordan Casteel, Hannah Levy, Diane Dal Pra e Issy Wood.

Art Basel, oltre alle fiere, sostiene numerosi programmi tra cui “Art Basel & UBS Global Art Market Report”, che monitora il mercato dell’arte e le tendenze dell’anno, e “Survey of Global Collecting”, un sondaggio annuale tra collezionisti con grandi capacità di investimento sulle loro spese e sui loro desiderata futuri.

La “Settimana del collezionista” ad Abu Dhabi domina la scena delle aste internazionali. Nell’asta “Precisione e brillantezza: gioielli e orologi prestigiosi” verranno presentati il più grande diamante verde intenso al mondo, il più grande diamante perfetto al mondo, la “Rosa del deserto”, che è il diamante Vivid Orangey Pink più grande al mondo, già aggiudicato per quasi 60.000.000 di dollari, e l’incredibile set di 4 orologi Patek Philippe con 21 complicazioni valutato 10 milioni di dollari.
Nell’asta RM Abu Dhabi Automotive verrà offerta la McLaren F1 del 1994, dal valore di oltre 21.000.000 di dollari. Andranno in asta gioielli, orologi, automobili, appartamenti, borse e oggetti del lusso più estremo dal valore globale di oltre un miliardo di dollari per mandare un chiaro messaggio al mondo: l’El Dorado è qui!

Mentre in Medio Oriente, negli Emirati, si combatte per aggiudicarsi diamanti e pietre preziose imponenti, in Europa e negli Stati Uniti l’arte orafa trova una posizione privilegiata sotto il martello del banditore. Christie’s a Londra, il 2 dicembre, mette all’asta 48 creazioni dell’orafo imperiale Fabergé, tra cui l’“Uovo d’Inverno”, intagliato nel quarzo bianco con diamanti, donato per la Pasqua del 1913 da Nicola II all’Imperatrice Madre Maria Feodorovna.


Tiffany & Co. BroochFleur de mer”, stima 80.000/120.000. Retail replacement value 180.000 dollari.

A New York la casa d’Aste Phillips e a Roma la casa d’aste Ansuini 1860 propongono l’8 e il 10 dicembre una brooch e un bracciale di Tiffany. Il gioielliere, che nell’800 aveva un suo rappresentante a Parigi per commettere gioielli da proporre oltre oceano, avviò in seguito una propria produzione eccellente divenendo un’icona mondiale. L’agente si prestava a fare da guida e consigliare i magnati americani, in tour nel vecchio continente, per arredare le case in patria, per i vestiti e quant’altro era alla moda per quei ricchi ma ancora rozzi “robber barons”.

Tiffany & Co. Bracciale anni ’30 con diamanti, stima 40.000–80.000.

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