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CULTURA

IL COMPAGNONAGGIO E LA MASSONERIA

IL COMPAGNONAGGIO E LA MASSONERIA

il Compagnonaggio e la Massoneria origini ed evoluzioni di due antiche corporazioni iniziatiche e di mestiere

Come mai i ponti, gli acquedotti, gli imponenti edifici, come il Pantheon, sopravvivono al passare del tempo e dopo duemila anni mostrano pochissimi segni di cedimento? La risposta va cercata nella perizia dei rinomati “collegia” dei costruttori romani in grado di realizzare un particolare calcestruzzo di cui ancora si sconoscono gli ingredienti. Una analoga domanda si potrebbe porre sulla realizzazione dei più famosi edifici medievali d’Europa. In questo caso, ci vengono incontro l’Editto di Rotari del 463 e quello di Liutprando del 713 che menzionano i Maestri Comacini, maestranze di costruttori e scalpellini del Comasco, organizzate e ordinate a carattere iniziatico, specialisti nella fabbricazione e nella decorazione scultorea. E come sosteneva René Guénon, la tradizione nel mondo occidentale di generazione in generazione è giunta fino a noi, grazie a due Organizzazioni Iniziatiche depositarie di un’influenza spirituale tradizionale, derivante dall’unico ceppo delle corporazioni di mestiere: il Compagnonaggio e la Massoneria.

Il primo, anticamente chiamato “Dovere”, traeva i propri regolamenti da una serie di manoscritti medievali che tracciavano un codice deontologico che garantiva l’esercizio della professione nel rispetto dei principi etici, dei doveri e delle responsabilità assunte. Il suo patrimonio simbolico, e financo il suo distintivo emblematico, squadra e compasso intrecciati e sovrapposti alla cazzuola, parlano di una affinità con la Massoneria. Ma le due organizzazioni, pur entrambe con origini nelle corporazioni dei costruttori e metodologie simili, si sono evolute diversamente.

La prima citazione del “Dovere” risale al 1469 anche se la pratica, a quanto sembra, è attestata al 1360. Nato in Francia si è sviluppato anche in altri Paesi Europei come Germania, Svizzera, Belgio e Olanda, con la finalità di formare i giovani, dai 16 ai 25 anni, nei mestieri del settore edile.

La “Casa” o “Cayenne” è la sede che ospita e fornisce ad ogni aspirante artigiano un modello di vita laboriosa capace di trasformare tutti i mestieri in attività fondamentali. È presieduta e governata dal Capitano, il Capo Rituale che, tra l’altro, svolge tutti gli atti rituali di sua competenza: apertura e chiusura dei Lavori, iniziazioni e passaggio di grado, controllo del comportamento dei Compagnoni sia durante i Lavori che nella Cayenne. Lo coadiuva il Rouleur nell’assistenza ai discepoli: sistemazione nella Casa, valutazione delle capacità professionali, e presentazione all’imprenditore che dovrebbe assumerli. L’unica presenza femminile rituale ammessa nel Compagnonaggio è la Mère, la governante della Cayenne. Analogamente alla Massoneria antecedente al 1730, i gradi conferibili sono due: Apprendista e Compagnone. Per l’ammissione il giovane deve seguire un corso di formazione professionale di 15 mesi, in cui si alternano insegnamenti pratici di mestiere ed insegnamenti complementari effettuati al di fuori della Cayenne; completato il quale viene iniziato Apprendista. Il passaggio successivo al più profondo grado di conoscenza, è quello di Compagno. Questo secondo obiettivo è perseguibile entro il 37° anno di età, ed attraverso il filtro della propria esperienza: sottoporsi ad un viaggio a piedi di circa sette anni (Tour de France) nelle Cayenne di varie province per acquisire capacità professionali e tecniche di lavorazione differenti, e realizzare un lavoro che dimostri l’eccellenza delle modalità operative.

Col passare del tempo, il Compagnonaggio ha esteso i suoi interessi ai settori dell’industria, della metallurgia, dell’automobile, dell’alimentazione e della moda, dando vita, a seconda della specialità, a tre Riti: i Figli di Re Salomone, i Figli di Maître Jacques, e i Figli di Père Soubise, i cui patroni impersonano rispettivamente le tre classi regale, tradizionale e sacerdotale. In ognuno di questi campi il Compagnonaggio riunisce una élite tecnico–professionale di grande valore, cosciente della propria storia, delle proprie tradizioni e del proprio mestiere. Ad esempio, i Compagnoni muratori sono stati richiesti anche da grandi firme dell’architettura: da Eugène Viollet-le-Duc per i restauri in stile delle cattedrali di Notre-Dame di Parigi, di Amiens e di Reims, e da Le Corbusier per la realizzazione della famosa Villa Savoye a Poissy.

La moderna Massoneria simbolica, invece, muove i suoi primi passi nel secolo dei lumi, ad opera dei costruttori inglesi che nel 1710 a Londra avevano completato la restaurazione della cattedrale di St. Paul, e che, influenzati dalle innovative idee illuministiche e liberali, hanno inteso travasare le conoscenze, le tradizioni e i contenuti spirituali della corporazione in una Istituzione che, pur richiamandosi alle antiche origini – da cui il nome craft (mestiere) – fosse capace di infondere negli uomini una forma di pensiero di tipo razionale, per affrontare un percorso di progresso spirituale e culturale e nello stesso tempo, di conseguire una affermazione internazionale.

Un rinnovamento, quindi, che richiedeva, da un lato, un’apertura a personaggi di diverso indirizzo sociale e culturale, che condividessero l’obiettivo della pratica iniziatica delle Virtù Muratorie dei “vecchi” massoni operativi, e dall’altro, il coinvolgimento della casa reale britannica. Su queste basi, il 24 giugno 1717 è stata fondata la “Grand Lodge of Free and Accepted Masons of England”, nota per brevità “Premier Grand Lodge of England”. La realizzazione del progetto si completò nel 1721 con la nomina a Gran Maestro di John Montagu 2° duca di Montagu, subentrato ai primi tre appartenenti al ceto medio: Anthony Sayer nominato nel 1717, di George Payne nel 1718, e di Jean Théophilus Désaguliers nel 1719. Da allora, il supremo maglietto è stato affidato ininterrottamente agli aristocratici dei due casati Hannover e Windsor che fino ad oggi si sono succeduti nel trono inglese.

Nel 1723, il pastore presbiteriano James Anderson, su mandato del duca di Montagu, pubblicò una raccolta ordinata degli Antichi Doveri (Old Charges) utilizzabili anche nella nuova Istituzione, sotto il titolo di General Laws and Regulations of a Free Masons.

Nel 1729, la primogenitura e l’incardinazione nel potere monarchico hanno indotto l’instaurazione di una autorità massonica con epicentro a Londra e col potere di riconoscere o meno le Grandi Logge di nuova costituzione. Quell’anno, infatti, il Gran Maestro James King, IV° barone Kingston, promulgò i “Principi Fondamentali”, per conferire alle Grandi Logge di accertata “Regolarità di Origine”, il Riconoscimento dello status di Corpo Massonico indipendente, sovrano, ed unica fonte legittima di autorità massonica nel proprio territorio. In effetti: una sola Gran Loggia in ogni Paese. Il che, all’ombra della retorica del Riconoscimento, ha fatto trasparire contorni egemonici antitetici ai valori universali della Libera Muratoria ed atteggiamenti dissimili dall’amorevolezza che dovrebbe contraddistinguere l’essenza di una Gran Loggia Madre del Mondo. Con il risultato di una profonda ferita inferta alla compattezza della Massoneria.

Peraltro, il Riconoscimento è esclusivamente un atto diplomatico tra Potenze Massoniche ed il suo possesso non è condizione necessaria e tanto meno sufficiente per fare Massoneria. Occorrevano modifiche, e a dire il vero, ce n’è stata una dopo 278 anni, con la revisione dei “Principi Fondamentali” nella parte riguardante il Principio di “Esclusione Territoriale”. Era esattamente il 6 novembre 2007, quando Spencer Douglas David Compton, VII Marchese di Northampton, Pro Gran Maestro della “United Grand Lodge of England” (UGLE), - così ridenominata nel 1813 - comunicava la nuova e diversa interpretazione della parte relativa alla “Sovranità di una Gran Loggia”, quale “fonte legittima di autorità massonica nel suo territorio sulle Logge e sui Massoni riconosciuti dalla UGLE”. Un piccolo passo avanti nella direzione giusta che ha fatto venir meno la vecchia lettura di “unica fonte legittima di autorità massonica nel proprio territorio” e creato lo spazio per la compresenza di più Grandi Logge riconosciute nello stesse Paese.

Dopotutto, l’interesse della Massoneria Universale è riposto nell’unione di tutti i Fratelli. E questa unione non può che essere la conseguenza di un Lavoro comune tra Fratelli che, al di là dell’appartenenza, professano e praticano ritualmente, liberamente e con pieno convincimento, i Principi Fondamentali dell’essere Massone, che credono nei valori fondanti della Libera Muratoria e vivono la propria operatività individualmente ed in catena fraterna per il proprio perfezionamento e la propria dimensione umana.

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